team building: padiglione as

nuovo utilizzo della ex colonia eni di borca di cadore

Descrizione

Il lavoro si pone come obiettivo una possibile riqualificazione della Colonia Montana dell’Ente Nazionale Idrocarburi, fatta costruire da Enrico Mattei nella seconda metà degli anni ’50 e progettata dallo Studio Gellner, soffermandosi nello specifico sul Padiglione Centrale AS (accettazione e soggiorno). Il periodo scelto è quello immediatamente successivo ai Mondiali di Sci Alpino previsti a Cortina d’Ampezzo per il 2021.

Facendo un breve riassunto storico, la colonia montana era pensata per i bambini dai 6 ai 12 anni.
Il complesso è costituito da 15 corpi di fabbrica collegati da un sistema di rampe coperte e locali di soggiorno che fanno da strada e piazze. La colonia è quindi impostata come una piccola città. Poteva ospitare fino a 600 bambini e il relativo personale di servizio (altre 300 persone). Il progetto dell’Arch. Gellner integra natura, architettura, strutture, impianti, arredamento e sistemazione degli spazi esterni. In disuso dal 1992.
Il grande piazzale di 2100 mq era attrezzato per le manifestazioni all’aperto dell’intera colonia.
Il grande padiglione centrale si affaccia verso valle sul piazzale d’ingresso. Al pianterreno si trovava la sala di accettazione, al primo piano vi era il grande salone di riunione destinato alle manifestazioni collettive dell’intero sistema. Si diramano verso est gli spogliatoi ed il refettorio (pad. RS), i servizi (pad. S), i servizi sanitari (pad. IN); verso ovest invece sorgono i padiglioni notte (F1, M1, MF, M2 e F2), le salette soggiorno (Aula 1, 2, 3), gli alloggi dei dirigenti (pad. AD) e gli alloggi del personale religioso (pad. AR). I bambini venivano accolti in turni da 20 giorni, sia durante le vacanze estive che durante quelle invernali.
I padiglioni sono collegati tra loto mediante delle rampe coperte. Esse assumono il carattere e la funzione di vere e proprie strade interne, con uno sviluppo complessivo di oltre 500 metri. I colori, i giochi di finestre, le visioni del verde attraverso grandi vetrate che si sostituiscono alle pareti piane, conferivano a queste rampe un valore psicologico che influenzava la vita del bambino nella Colonia.

L’idea è quella di riqualificare e trovare una nuova funzione al grande sistema della Colonia in vista dei Mondiali di sci alpino che si terranno a Cortina d’Ampezzo nel 2021, vedendola come un possibile Polo Sportivo dove riunire una parte degli atleti delle varie Nazioni. Questo però non dovrà essere nuovamente abbandonato una volta finiti i Mondiali, quindi successivamente la parte a ovest potrà essere utilizzata per accogliere un tipo di turismo “sportivo” sia nella stagione invernale sia nella stagione estiva; mentre la parte a est, compreso il grande padiglione centrale, potrebbe essere utilizzata per comunità temporanee di vario genere (servizi, team building, workshop). L’ipotesi è che le comunità staranno in questo luogo per un periodo di 10-15 giorni e che il loro scopo sarà quello di lavorare / studiare / assistere a seminari e quant’altro.

Il progetto nello specifico riguarda il Padiglione Centrale.
La sua nuova destinazione d’uso sarà piuttosto varia: mostra espositiva, sala conferenze, aule e spazi per workshop, video proiezioni, concerti e feste legate ad eventi. Tutto questo facendolo restare il cuore pulsante di tutto il sistema a cui si collega.
Al piano terra sono previsti alcuni interventi minimi come l’aggiunta di uno spazio per i servizi igienici nella parte della corte verso est e l’aggiunta di una piattaforma elevatrice per le persone con ridotte capacità motorie che collega il piano terra con il primo. L’ultimo intervento è l’incamiciatura dei pilastri che scandiscono lo spazio interno mediante dei profili metallici da 5 cm che conferiscono al pilastro una forma quadrata, alla quale verranno fissati dei pannelli in legno da 6 cm di spessore e superficie 200×290 cm ruotabili di 90 gradi. Così facendo lo spazio che si formerà tra i pilastri potrà assumere differenti configurazioni e potrà essere utilizzato a tratti come aule (le parti tra i pannelli che resteranno vuote verranno chiuse all’occorrenza mediante tende acustiche), ma anche come percorso per una eventuale mostra espositiva. Quest’ultima proseguirà sulla rampa di collegamento che porta al primo piano e che conferirà allo spazio una vera e propria “promenade d’architecture” utilizzando le molte finestrelle come eventuali cornici.

Al primo piano l’intervento di aggiornamento più importante è la rimozione del vecchio pavimento in Gomma Pirelli e la sua sostituzione con un pavimento flottante alto 8 cm in cui sono nascosti tutti i cavi ed alcune prese per le varie funzioni future. Tutta la parte elettronica sarà nuovamente coperta dalla Gomma Pirelli, la quale è ancora in produzione. Il secondo intervento riguarda il grande lampadario in cavi d’acciaio e sfere di vetro realizzato all’epoca dalla Flos. La grossa parte di progettazione riguarda gli elementi di arredo mobile che daranno identità alle varie nuove funzioni a cui sarà adibita la grande sala dell’aula magna.

Partendo dai due famosi giochi quali “Tangram” e “Tetris”, si è cercato di sviluppare in maniera tridimensionale degli elementi generati da un modulo cubico di 40x40x40 cm che potessero cambiare nella forma in base alle esigenze. Per semplificare la parte progettuale, ma non per questo renderla meno configurabile, sono stati scelti sei elementi differenti ad altezza costante di 160 cm, i quali si ripetono all’occorrenza con altezza variabile di 120 cm oppure 240 cm. Alcuni elementi rimangono chiusi mentre altri sono scavati. Quelli scavati potranno essere usati come nicchie/contenitori oppure potranno accogliere sedie e tavoli quando saranno messi a riposo. Proprio per lo stesso ragionamento che si affronta in Tetris, i dodici elementi a riposo (sei + sei) potranno essere composti tra loro per creare delle gradinate a sei sedute da utilizzare per conferenze, sfilate, dibattiti e quant’altro. Parlando degli elementi scavati: due alloggiano un gruppo di venti sedie in legno dello spessore di 3 cm cadauna impacchettate tra loro; il restante invece alloggia una coppia di tavoli a lunghezza variabile di 150 cm o 230 cm con piedini ripiegabili in legno e pianale in metallo.

Data la loro forma, a tratti apparentemente insensata, gli elementi possono essere ruotati di 90 gradi su uno dei propri assi ed assumere una funzione radicalmente differente da quella assunta in precedenza: per esempio un elemento a “L” lungo 120 cm posto orizzontalmente può essere una seduta ma ruotato in verticale diventa un totem espositivo; oppure un elemento scavato a base quadrata se posto verticalmente è un tavolino ma orizzontalmente diventa un cestino da usare nei workshop. Questo ragionamento vale per ogni singolo elemento progettato.

Poiché gli elementi seguono un modulo su tutti e tre gli assi di costruzione, anche le gradinate sono state progettate per essere componibili, ci sono quattro gradinate da 160 cm di profondità e due da 240 cm, che verranno riposte sotto lo spazio del ballatoio quando non è richiesto il loro utilizzo e l’aula magna deve essere completamente libera. Le gradinate affiancate tra loro potranno avere uno sviluppo massimo di 11,20 metri.

I materiali utilizzati per gli elementi sono il legno ed il metallo, questo per richiamare gli elementi costruttivi utilizzati negli arredi presenti nel progetto originale di E. Gellner. Le specie del legno sono l’abete (tendente al bianco), il larice (tendente al rosso) ed il pino (tendente al giallo), questo per conferire una certa differenza cromatica; per il metallo invece si considera l’acciaio ed il rame. Gli elementi in legno multistrato potranno inoltre essere colorati di nero o grigio esternamente (per l’Arch. Gellner grigio e nero erano considerati colore unico) mentre la nicchia interna potrà essere colorata seguendo le quattro tinte scelte storicamente per l’intero villaggio: una particolare sfumatura di rosso bordeaux, il bianco panna, un blu molto scuro ed il famoso giallo che caratterizza molti elementi di decoro delle architetture Gellneriane.

Tutte le configurazioni non sono matematicamente possibili da spiegare proprio per la natura altamente diversificata degli usi che gli elementi possono assumere. Il limite è dato solamente dalla fantasia di chi avrà a che fare con questi ultimi.

Collaboratori

consulenze architettoniche: Giovanni La Varra

consulenze arredi modulari: Stefania Zangrando

mappa villaggio eni: Davide Maffei

Dati in sintesi

codice:

VTAB/as

stato:

università

tipologia:

accoglienza

location:

BL

superficie:

1930 mq

anno:

2017

fasi:

0-1-2